Vangelo Venerdì e intercede della Passione del Signore15 Aprile 2022 .
In questo giorno, in cui Cristo nostra pasqua, è stato immolato, la Chiesa con la meditazione della passione del suo Signore e con la adorazione della Croce commemora la sua origine dal fianco di Cristo e intercede per la salvezza di tutto il mondo e per antichissima tradizione non celebra l’Eucarestia. Quanti partecipano devotamente all’adorazione della Croce nella solenne liturgia di questo giorno, possono acquistare, alle consuete condizioni, l’indulgenza plenaria.
Salmo: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; per la tua giustizia salvami. Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti, Signore, Dio fedele. Sono l’obbrobrio dei miei nemici, il disgusto dei miei vicini, l’orrore dei miei conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge. Sono caduto in oblio come un morto, sono divenuto un rifiuto. Io confido in te, Signore; dico: “ Tu sei il mio Dio, nelle tue mani sono i miei giorni”. Liberami dalle mani dei miei nemici, dalla stretta dei miei persecutori. Fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia. Siate forti, riprendete coraggio, o voi tutti che sperate nel Signore.
Dal Vangelo secondo Giovanni: Passione di nostro Signore Gesù Cristo : 18, 1-19,42
In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli, e andò di là dal torrente Cedron, dove c’era un giardino dove entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore , conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli. Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro :” Chi cercate ?”. Gli risposero:” Gesù il Nazzareno “. Disse loro Gesù: “ Sono io “. Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse: “Sono io”, indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo:” Chi cercate ?”, risposero :” Gesù il Nazzareno “. Gesù replicò: “ Vi ho detto che sono io. Se cercate me, lasciate che questi se ne vadano”. Perché si adempisse la parola che egli aveva detto: “ Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato”. Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro:” Rimetti la spada nel fodero. Non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato ?”.
Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono e lo condussero, prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era il sommo sacerdote di quell’anno. Caifa era poi quello che aveva consigliato ai Giudei :”E’ meglio che un uomo solo muoia per il popolo”. Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entro con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; Pietro invece si fermò fuori vicino alla porta. Allora, quell’altro discepolo noto al sommo sacerdote , tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: “ Forse anche tu sei dei discepoli di quest’uomo ?”. Egli rispose:”Non lo sono “. Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
Allora il sommo sacerdote Anna, interrogava Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. Gesù gli rispose: “ Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me ? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto, essi sanno che cosa ho detto”. A queste parole una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù dicendoli: “Così rispondi al sommo sacerdote ?”. Gli rispose Gesù :” Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti ?”. Allo Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote dell’anno. Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero:” Non sei anche tu dei suoi discepoli ?”; ma rgli lo negò e disse :”Non lo sono “. Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse:” Non ti ho forse visto con lui nel giardino ?”. Pietro negò di nuovo e subito un gallo cantò.
Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa, nel pretorio dei romani. Era l’alba, ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò:” Che accusa portate verso quest’uomo ?” Gli risposero:” Se non fosse un malfattore non te lo avremmo consegnato “. Allora Pilato disse loro:” Prendetelo e giudicatelo secondo la vostra legge !”. Gli risposero: “ A noi non è consentito mettere a morte nessuno “. Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
Pilato allora rientrò nel pretorio e fece chiamare Gesù e gli disse: “ Tu sei il re dei Giudei ?” Gesù rispose :” Dici questo da te o altri te l’hanno detto sul mio conto ?”. Pilato rispose : “ Sono io forse Giudeo ? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto ?”. Rispose Gesù :” Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù “. Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re !”. Rispose Gesù :” Tu lo dici; io sono re . Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo; per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce “: Gli disse Pilato:” Che cosa è la verità ? “. E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro:” Io non trovo in lui nessuna colpa. Vi è tra voi l’usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei ?”. Allora essi gridarono :” Non costui, ma Barabba “. Barabba era un brigante .
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati intrecciata una corona di spine gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: “ Salve re dei Giudei “, e gli davano schiaffi. Pilato intanto usci di nuovo e disse loro :” Ecco, io ve lo conduco fuori perché sappiate che io non trovo in lui nessuna colpa “. Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: “ Ecco l’uomo !”. Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono :” Crocifiggilo, crocifiggilo ! “. Disse allora Pilato : “ Prendetelo voi e crocifiggetelo: io non trovo in lui nessuna colpa”. Gli risposero i Giudei : “ Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio”. A sentire queste parole, Pilato rientrato nel pretorio disse a Gesù: “ Di dove sei ?”. Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato :” Non mi parli ?, non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce ? “. Rispose Gesù : “ Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani, ha una colpa più grande”. Da quel momento Pilato cercava di liberarlo ma i Giudei gridarono:” Se liberi costui non sei amico di Cesare ! Chiunque infatti si fa re, si mette contro Cesare “. Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale nel luogo chiamato Litostroto in ebraico Gabbata. Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei:”Ecco il vostro re !”. Ma quelli gridarono: “ Via, via, crocifiggilo !”. Disse loro Pilato: “ Metterò in croce il vostro re ?”. Risposero i sommi sacerdoti: “ Non abbiamo altro re, all’infuori di Cesare “. Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso .
Essi allora presero Gesù ed egli portando la croce, si avviò verso il luogo dei Cranio, detto in ebraico Golgota , dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto : Gesù il Nazareno, il re dei Giudei. Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritto in ebraico, in latino e in greco. I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato :” Non scrivere il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei “. Rispose Pilato: “ Quello che ho scritto, ho scritto “.
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le vesti e le divisero in quattro parti, una per ciascun soldato e la tunica. Ora la tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: “ Non stracciamola, ma tiriamola a sorte a chi tocca”. Così si adempiva la Scrittura:” Si sono divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte “. E i soldati fecero proprio così.
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù vedendo la madre e li accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:”Donna, ecco il tuo figlio! “. Poi disse al discepolo:” Ecco la tua madre ! “. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere alla Scrittura :” Ho sete “. Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto su una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse :” Tutto è compiuto ! “, e chinato il capo, spirò.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce, (per non contaminarsi) durante il sabato, chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e all’altro che era stato crocifisso con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito uscì sangue ed acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera ed egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura “ Non gli sarà spezzato alcun osso “. E un altro passo della Scrittura dice ancora “ Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto “.
Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodemo, quello che in precedenza era andato da lui di notte e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora, il corpo di Gesù e lo avvolsero in bende insieme agli oli aromatici, com’è usanza seppellire per i Giudei. Ora nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino, e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era ancora stato deposto. La dunque deposero Gesù, a motivo della Parasceve del Giudei, perché quel sepolcro era vicino.
Al termine delle letture e preghiere, inizia il rito della Adorazione della Santa Croce.